di Sandra Valentini
Si è conclusa domenica, in un incontro virtuale che ha visto più di 70 persone collegate e la presenza degli scrittori, la presentazione del libro "Quarantena 2020 - Scritti autobiografici dal mondo di Biodanza".
L'evento -presenziato e introdotto da Eliane Matuk presidente e direttrice Scuolatoro e Viviana Luz Toro codirettrice e occhio dietro alle quinte del progetto, Sandra Valentini ideatrice del Laboratorio autobiografico in quarantena e curatrice del libro- è stato condotto dalla giornalista Marina Caleffi che ci ha subito tuffati nella pecularietà del libro "che vede coniugati due mondi apparentementi diversi come la Biodanza e la Scrittura. Una che si svolge insieme, nell'affettività e nel corpo, l'altra che in genere si pratica in solitudine, ma è pur sempre un gesto per gli altri. Entrambe un gesto d'amore".
Ed è l'amore in azione che rilega il tutto, anche il concretizzarsi di questo libro, il primo editato da Edizione Indipendente Scuolatoro.
Non sono mancati alcuni imprevisti (audio), ma da febbraio ci siamo allenati ad affrontarli e li abbiamo superati alla grande. I 24 racconti, strettamente calati nel momento storico della prima quarantena di marzo 2020, nascono da penne 'biodanzanti', persone cioè che si sono nutrite dei valori e delle 'vivencia' di Biodanza. Sono narrazioni del quotidiano, di come ognuno come ha potuto, ha affrontato lo sgomento, la paura e l'insicurezza del periodo e si è reinventato a tratti con dolore, altri con un umorismo che lascia però sempre intravedere la tragicità del vissuto e l'inedito di se stessi di fronte all'imprevisto. La maggior parte dei racconti sono ispirati dai 7 incontri del Laboratorio di scrittura autobiografica da me condotto da aprile a giugno nel virtuale, una realtà sconosciuta al mondo di Biodanza che si nutre di presenza e di dar corpo ai gesti. È iniziato come un esperimento dal sapore affettivo per stare e ritrovarsi poi, le penne emozionate e autentiche delle scrittrici e degli scrittori hanno fatto il resto.
Come redattrice e scrittrice ho letto questo libro almeno quaranta volte e ogni volta mi sono emozionata, commossa e sorriso, anche dei refusi che persistevano nel testo. Ad ogni rilettura ho trovato parole nascoste, quelle che non si possono ancora scrivere e mondi di senso nuovi. Credo che sia un buon libro da leggere perchè lascia intravedere la creatività e la forza della vita che devono essere messe in campo nei momenti difficili in cui la morte ci si para davanti. Possiamo chiamarlo un grido d'aiuto, un accettare il guanto di sfida, un gesto d'amore.
Sandra Valentini
26 novembre 2020