Luci...di Natale di Marco Salvoldi

Checché se ne dica non è vero che l'elettricità che illumina a giorno le nostre notti sia sempre esistita. C'è stato un tempo in cui il buio delle tenebre con i suoi mille pericoli e fantasmi, era inevitabile e reso ancora più inquietante dalla fioca luce tremolante di candele e lanterne.

Alle nostre latitudini con l'addentrarsi nell'inverno, le giornate si fanno sempre più corte e ai tempi che furono, giorno dopo giorno, cresceva sempre più negli uomini il timore che prima o poi la notte avrebbe inghiottito definitivamente il sole. Ma, grazie ai sacrifici offerti agli ‘dei di turno’, ogni anno il sole a partire da quel fatidico giorno del solstizio d’inverno, cominciava a riprendersi il tempo perduto. Qualcuno cominciò a celebrare in quella data la festa del ‘Sol invictus’ anche se in realtà questa celebrazione esisteva molto, molto tempo prima che si inventasse il latino...

Di lì a poco il cristianesimo, ansioso di mettere la propria etichetta su tutto quanto già esisteva, rifare ‘da capo a piedi’ una cultura sarebbe stato troppo faticoso, decise di far coincidere con quel giorno i natali di Gesù: la vera luce capace di dissipare ogni tenebra.
Ma le chiese cristiane sbagliarono i loro calcoli, di lì a qualche secolo qualcuno trovò la luce più “vera” della loro, ancor più capace di dissipare ogni tenebra fisica e psicologica, la ‘luce elettrica’.

Fu un susseguirsi di “Venghino signori venghino!!!”. La ‘luce artificiale’ divenne capace non solo di anestetizzare e incatenare, con piaceri artificiali mai sufficienti la nostra capacità di desiderare, ma anche di illuderci di aver messo a cuccia le nostre paure. Da allora si visse nel ‘migliore dei mondi possibili’, quello in cui le tenebre e la morte continuano sì ad esistere, ma ben nascoste dietro il trucco scintillante e caracollante della ‘luce elettrica’, Natale e ‘Sol invictus’ compresi.

Quest'anno è accaduto l'insolito. Quest'anno l'evento della pandemia ha cancellato il trucco, ha gridato: “Il re è nudo!”. Qualcuno cerca disperatamente di correre ai ripari facendo sì che tutto torni come prima, ignorando,  con i suoi proclami, la realtà: The show must go on!

Qualcuno cerca di uccidere il bambino che grida “il re è nudo!”, convinto che così imporrebbe il collare al ‘reale’. No! 
La ‘realtà’ non coincide con i nostri desideri, al più i nostri desideri sono la ‘bugia’ per muoverci a tentoni tra i suoi labirinti a volte accecanti e a volte oscuri.
La ‘realtà’, nonostante ogni nostra opera ciclopica volta a modificarla, rimarrà sempre ciò che è: un territorio immenso, irriducibile alle piccole e ridicole mappe che facciamo di esso per poterci muovere su di esso.

Dietro alle facciate colorate delle nostre città artificiali il ‘buio’ esiste ancora, non ha mai smesso di esistere. La pandemia non ha portato le tenebre, ha semplicemente gridato, senza che nessuno potesse sovrastarla mettendola a tacere: “Il re è nudo! Il buio non ha mai smesso di esistere qua fuori e lì, dentro di voi!”.

Andrà tutto bene! Si!

Andrà tutto bene se da questa esperienza decideremo di smontare e mettere in cantina il ‘mondo di cartone’ che ci hanno e ci siamo costruiti attorno.

Andrà tutto bene quando la luce naturale riprenderà il posto che le spetta di diritto.

Andrà tutto bene quando avremo imparato che non è possibile ‘godere la luce’ se prima i nostri occhi non l'hanno saputa desiderare adattandosi al buio, lasciandosi sostenere da tutti i sensi.

Andrà tutto bene quando smetteremo di rincorrere quei frenetici desideri artificiali mai sazi, parassiti dei nostri desideri ‘autentici’, gli unici capaci di una dolce danza con il mondo.

Andrà tutto bene quando la ‘luce elettrica’ verrà utilizzata solo come palliativo momentaneo alle nostre paure, come quella spia luminosa che si può, inizialmente, lasciare accesa nella camera dei bambini, ma mai dovrà sostituire la luce degli abbracci e delle carezze, l'unica ad avere il potere di dissipare la paura paralizzante del buio, l'unica capace di trasformare quel buio in un vecchio compagno di giochi per il resto della vita. Insomma...andrà tutto bene se tutto non tornerà come prima. Buone carezze e abbracci a tutti.

 

17.12.2020