Sabato 18 Novembre 2023 si è tenuta l'inaugurazione della nuova Scuola Statale d’Infanzia di Palazzago (Bergamo). Un rinnovamento strutturale e sostanziale che inserisce la proposta pedagogica di Educazione Biocentrica di Rolando Toro Araneda nel contesto delle attività didattiche ed educative attraverso l'implementazione di un laboratorio di Biodanza.
CINZIA MAZZOLA, insegnante di scuola dell’infanzia statale di ruolo da più di vent’anni e operatrice tutor e didatta di Scuolatoro UNIPIB, in servizio presso la Scuola dell'infanzia statale di Palazzago (Istituto Comprensivo L.Angelini Almenno San Bartolomeo, Bergamo), assieme ad un team docente aperto e sensibile a proposte innovative per lo sviluppo e il benessere dei bambini, è riuscita a contestualizzare Biodanza in diversi percorsi didattici, grazie a un impegno quotidiano continuativo durato vari anni.
Nel clima sereno e accogliente di questa scuola, il Sistema Biodanza diviene un mediatore educativo e didattico che si inserisce in diversi progetti quali ad esempio il tema della "Giornata internazionale dei diritti dei bambini", la tematica del valore della diversità e dell'inclusione, il tema dell'ecologia e il progetto riguardante le emozioni.
La valorizzazione pubblica dell'Educazione Biocentrica, espressa attraverso l'approvazione della dirigente della scuola Giuseppina D’Avanzo, è un traguardo raggiunto e rappresenta un punto di svolta nel processo di inserimento della Biodanza nelle scuole, obiettivo che Rolando Toro Araneda aveva a cuore sin dalla sua giovinezza e su cui si poggiava la sua speranza in un programma scolastico improntato sull'educazione alla vita.
Cinzia cosa significa per te aver raggiunto questo traguardo?
In realtà non mi sento di aver raggiunto un traguardo, quanto di essere in un processo in divenire e di far il mio “pezzetto” insieme a tanti altri. Certo il fatto che il Laboratorio di Biodanza sia diventato a tutti gli effetti parte della proposta curricolare della Scuola dell’infanzia in cui lavoro e sia riconosciuta all’interno dell’istituto comprensivo come una risorsa, è molto significativo. Riconosco con gratitudine però che un fattore che ha permesso tutto ciò è la presenza di colleghe professionalmente aperte e sensibili e di un ambiente educativo nel quale si respira armonia e collaborazione.
Il tuo lavoro con Biodanza e la sensibilità dei tuoi colleghi e della dirigente scolastica Giuseppina D'Avanzo stanno creando un nuovo paradigma educativo in cui all’istruzione didattica si affianca l’educazione e la sensibilizzazione alla vita con l’Educazione Biocentrica. Questa nuova visione come pensi possa influire sul benessere e lo sviluppo futuro delle nuove generazioni e della società?
Viviamo in una società complessa ed in continuo cambiamento e credo che sia quanto mai fondamentale in tale varietà di stimoli, tra i quali l’avvento dell’intelligenza artificiale, sensibilizzare alla centralità e alla meraviglia insite in tutto ciò che è vivente. È come fornire una sorta di “bussola” con la quale ciascuno, soprattutto le giovani generazioni, si senta ancorato alla vita che pulsa dentro di sé, la riconosca e la rispetti anche nei propri simili e nella natura, vivendo integrando mente e cuore.
Il paradigma biocentrico porta ad un’ottica relazionale, di interdipendenza, e si declina in ogni ambito del vivere.
Nello specifico della proposta di Biodanza per bambine e bambini, oltre a tutte le finalità legate all’integrazione motoria, risulta significativo portare gradualmente i bimbi alla capacità di esprimere sé stessi e relazionarsi con consapevolezza ed empatia: sapersi incontrare nello sguardo e provare ad ascoltarsi davvero, saper invitare l’altro con gentilezza, saper accettare i “no” altrui e far rispettare i propri, collaborare e comunicare danzando con reciprocità, esprimere gratitudine, gioia, tenerezza, prendersi cura. Nulla è scontato e ciò significa porre le basi per una cultura di pace e collaborazione. Così come non è scontato riconoscersi "esseri di valore", ciascuno nella propria diversità. Ed infine non è scontato scoprirsi parte della natura: i bimbi a riguardo hanno la capacità di stupirsi e dimostrano un’innata apertura e sensibilità. Oserei dire che si tratta di un’educazione viva, con la vita al centro.
Questo processo di sviluppo, con laboratori di biodanza ma anche con esperienze in natura, passa attraverso il corpo vissuto, con tutte le emozioni che emergono, e quindi diviene “conoscenza incorporata” che permane nel bagaglio dei bambini come un “semino” che potrà germogliare gradualmente anche in età adulta. Il risvolto sulla società si rivela da sé: i bimbi di oggi sono le donne e gli uomini di domani.
Vivissimi complimenti e un caloroso ringraziamento alla nostra collega Cinzia Mazzola da parte del Consiglio Direttivo Scuolatoro UNIPIB e della Redazione scuolatoro.com
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